1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 89 | La dinastia degli Absburgo e la clientela tedesco-magiara dell’Austria, salvate dalla rovina, si affretterebbero ben presto a deludere i nostri calcoli sapienti e complicati, come li hanno già delusi nel passato. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 90 | L’alleanza fra Austria e Germania si ricostituirebbe, non appena superata la crisi attuale. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 91 | E i due complici dell’immane delitto di questa guerra si rimetterebbero in agguato per riprendere in altro momento e in condizioni meglio preparate, il tentativo, che oggi minaccia di naufragare. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 92 | L’assurdo di questa soluzione — di un’Austria, cioè, che sia lasciata vivere, affinché possa trasformarsi in una grande confederazione di popoli liberi ed uguali — è dimostrato solamente se si consideri tutta la immensa seminagione di odio, che durante questa guerra il governo austro-ungarico ha fatto in tutti i popoli non tedeschi e non magiari. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 93 | La forca non ha mai lavorato in Austria così attivamente come dall’estate del 1914 in poi: | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 94 | I tedeschi e i magiari hanno in tutti i modi sfruttata questa guerra, anche per sbarazzarsi di tutti gl’individui, che potevano fare opposizione alla loro politica di predominio nella politica interna, sia assassinandoli per mezzo dei tribunali militari, sia costringendoli ad esulare. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 95 | Il caso di Cesare Battisti è il caso di tutti gli uomini più eminenti e più rappresentativi di tutte le nazioni non tedesche e non magiare dell’Austria. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 96 | Dopo tante infamie, dopo tanto sangue selvaggiamente sparso, il parlare dell’Austria-Ungheria quasi che altro non sia mai stata se non una Svizzera e una Confederazione nord-americana, il parlare dell’Austria-Ungheria come d’un prossimo possibile paradiso di popoli liberi ed eguali, è uno scherzo di cattivo genere. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 97 | E bisognerebbe che il nostro paese fosse troppo profondamente ammalato di nostalgie germaniche, perché illusioni di questo genere potessero trovar seguito fra noi, mentre la parte migliore della nostra gente lotta e muore alla frontiera, convinta che questa sia una guerra fatta sul serio, e non col sottinteso di ritornare non appena sia possibile alle antiche alleanze. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 98 | VI. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 99 | Verso la crisi finale. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 100 | Se noi esaminiamo la carta della guerra qual’è in questo momento, e supponiamo che essa debba rimanere come carta della pace, noi dobbiamo riconoscere che il programma territoriale del pangermanismo si potrebbe ritenere quasi pienamente realizzato, dal Mare del Nord alla Mesopotamia, fra la Russia e la Francia, fra il Mar Nero e l’Adriatico. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 101 | Ma la Germania si trova nella impossibilità di conservare senza contestazioni il frutto della presente situazione militare. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 102 | Anche se essa possedesse tuttora, dopo tanto logorìo di forze umane ed economiche, sufficienti riserve per abbattere la Francia e per abbattere l’Italia, — e l’insuccesso dell’assalto di Verdun, e l’insuccesso dell’offensiva del Trentino, e la impossibilità di andare avanti in Romania, dopo i primi successi dovuti alla impreparazione romena; e la caduta di Bagdad in potere degl’inglesi, e l’arretramento della linea di Hindenburg in Francia; dimostrano che queste forze le mancano — e l’intervento degli Stati Uniti le toglie ogni ultima speranza di salvezza; — anche se per un miracolo d’energia e di organizzazione la Germania trovasse in sé nuove forze per nuove offensive e per nuove occupazioni territoriali, — questi nuovi successi non farebbero se non esaurirla sempre di più, senza condurla mai a un definitivo resultato. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 103 | Ad ogni nuova occupazione territoriale dovrebbe immobilizzare una parte sempre più grande dei suoi uomini per presidiare i paesi conquistati; | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 104 | dovrebbe, cioè, sottrarre nuove forze alla organizzazione militare attiva propria; | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 105 | e si ritroverebbe sempre di fronte i suoi nemici più obbligati che mai a perpetuar la guerra senza tregua. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 106 | Perché questa è la situazione tragica della Germania: | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 107 | simile all’ebreo errante nella leggenda medievale, essa è condannata a non avere mai un momento di riposo dal suo sforzo immane. | |
1917, Salvemini, pp. 31-58 Salvemini, Gaetano 1917 Delenda Austria | 108 | Più affonda gli artigli nelle carni altrui, e meno ha capacità di ritirarli. | |