Voci della Grande Guerra

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1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
109Più terre conquista ai nemici, e meno può trovare coi nemici un terreno di conciliazione.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
110Più fatica fa, e più ne deve fare.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
111Questa è la condanna degli Stati, che presi dalla follia della grandezza affidano alla sola forza militare le ragioni della propria esistenza:
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
112— entrati nell’ingranaggio delle conquiste, non trovano più un confine, su cui arrestare la loro macchina di distruzione.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
113Avendo cominciato col vincere, devono continuare a guerreggiare, per non essere sconfitti.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
114Così l’impulso di volontà e di illusioni con cui mossero alla mostruosa avventura, si logora a poco a poco e in fine si rompe a un tratto.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
115E allora perdono in pochi mesi le apparenti vittorie di molti anni.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
116In un solo caso la Germania potrebbe vincere: nel caso che i suoi avversari rinunciassero alla lotta per una crisi di stanchezza o per la illusione di un compromesso fallace.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
117È stato detto e ripetuto, e non sarà mai ripetuto abbastanza, che questa guerra sarà decisa dalle forze morali, più che dalle operazioni militari.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
118Vincerà chi terrà fermo moralmente più a lungo.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
119Non la disfatta militare determinerà l’accasciamento e la resa a discrezione;
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
120ma la stanchezza della popolazione civile, la sfiducia di venire mai a capo dei nemici, l’esaurimento psicologico, che deve o prima o poi succedere a un così grande sforzo, determineranno, forse a un tratto, quando meno sarà aspettato, lo sfacelo militare e la resa a discrezione di chi non possederà più la riserva di forze morali necessarie per continuare.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
121Su questo terreno l’Intesa si trova in condizioni assai migliori della Germania.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
122Perché il nostro stato economico è incomparabilmente meno disagiato.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
123E se la Germania è militarmente meglio organizzata, più enorme è anche lo sforzo, che essa deve fare, non solo per battersi con tanti nemici, ma anche per supplire alle insufficienze dei suoi alleati.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
124E mentre la Germania è costretta a inseguire sempre nuovi successi militari per tener su le illusioni del suo popolo, a noi — per vincere — basta aspettare, con fede e tenacia in salda unione coi nostri Alleati, l’ora della crisi finale.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
125Ecco perché la propaganda sistematica di sfiducia e di depressione, che viene condotta in Italia da tutti gli agenti del neutralismo giolittiano, e che la maggioranza giolittiana della Camera favorisce abilmente con la sua complice passività, quando non applaude addirittura sotto i banchi, - ecco perché questa propaganda è oggi il migliore o meglio il peggiore servizio, che possa desiderare fra noi la Germania.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
126La propaganda, che facevano in Italia tutti i tedescofili e triplicisti impenitenti nella seconda metà del 1914 e nella prima metà del 1915, per impedire al nostro Paese l’intervento nella guerra, e ridurlo nelle condizioni della Grecia attuale, quella propaganda ha assunto ora un’altra forma: quella della recriminazione e del sospetto sistematico contro gli Alleati dell’Italia e specialmente contro l’Inghilterra.
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
127Il neutralista di due anni or sono ha assunto oramai una nuova spoglia: la spoglia del patriota preoccupato e altamente geloso degli interessi del proprio Paese, il quale non discute più della necessità dell’intervento dell’Italia nella guerra, anzi è capace di proclamare che lui è stato sempre fermamente convinto di questa necessità, ed è capace di rinfacciare a molti interventisti di avere esitato nell’estate del 1914 prima di dichiararsi;
1917, Salvemini, pp. 31-58
Salvemini, Gaetano
1917
Delenda Austria
128ma non può non osservare e deplorare che il Governo abbia commesso molti errori, e specialmente si sia fidato troppo dei suoi Alleati.