Voci della Grande Guerra

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1917, Camera comitato segreto, pp. 107-125
Camera dei deputati
1967
Comitati segreti sulla condotta della guerra: giugno-dicembre 1917
70A nord il Rombon tenuto dal nemico, a sud la testa di ponte di Tolmino che lasciava agli austriaci relativa libertà di manovra sulla riva destra dell’Isonzo.
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71Di fronte l’enorme barriera che prende il nome dal Monte Nero, barriera che impedisce di vedere al di là, non essendo mai stato possibile, malgrado il generoso sangue sparso copiosamente, di respingere il nemico aggrappato alle rocce del Mrzli e dello Sleme.
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72Ma, ripeto, dopo un periodo ormai lontano di azioni accanite svoltesi in quel tratto di fronte, la vita vi era divenuta relativamente tranquilla, e il rombo del cannone si faceva sentire molto più lento e raro che in quasi tutti gli altri tratti della linea da noi occupata.
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73Risulta, e non poteva essere altrimenti, che di questa situazione il nemico ha tenuto conto nel scegliere la zona di attacco.
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74Così rimasero le cose anche durante l’offensiva che condusse all’occupazione della Bainsizza e del Monte Santo;
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75così rimasero anche in seguito.
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76Dopo questa offensiva, il Comando supremo si preoccupò della necessità di procedere ancora più oltre e di occupare sia le posizioni del San Gabriele sia quelle della Selva di Terranova, per togliere da una situazione difficile (e che aveva il carattere di una sosta temporanea) le truppe della Bainsizza, e forse per procedere poi sul fianco sud del Tolmino;
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77e decise di preparare un’altra azione che avrebbe potuto svolgersi verso la fine di settembre o il principio di ottobre.
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78È a questa preparazione che si deve essenzialmente l’addensamento avanti di artiglierie e di materiali di ogni genere, che non ripiegarono poi in tempo e che rimasero in gran parte nelle mani del nemico, costituendo sotto vari punti di vista una grande causa di aggravamento del disastro.
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79I preparativi erano in corso e si svolgevano attivamente quando, nella prima quindicina di settembre, giunse sicura notizia che, in seguito agli avvenimenti di Russia, numerose truppe austriache e germaniche erano state tolte dal fronte russo ed avviate verso quello italiano.
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80Il Comando supremo, ritenendo che l’offensiva, anche se possibile, sarebbe riuscita molto più difficile ed avrebbe certo cagionato perdite tali da render grave al paese il ripianarle, decise di sospenderla.
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81Fu un bene:
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82Fu un male:
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83Domando, non giudico.
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84Certo è pericoloso arrestare di colpo tutto quello slancio che deriva dalla preparazione all’offesa;
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85vi sono leggi fisiche alle quali anche queste masse non si sottraggono.
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86Si aggiunga l’opinione che le truppe italiane, e quelle di razza latina in genere, siano più adatte per l’azione offensiva che per la difensiva ad oltranza, opinione che aveva forse ragione di essere allora, ma non ne ha oggi dopo che i meravigliosi difensori del Piave e del Monte Grappa hanno luminosamente dimostrato il contrario.
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87Accenno senz’altro ad un punto delicato, e vi accenno anche per dimostrare che nulla voglio nascondere di ciò che mi è possibile chiarire con dati sicuri.
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88Si è detto che il comandante della seconda armata dissentisse dal parere del Comando supremo;
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89è vero, e su questo punto dissente anche oggi, aggiungendo però che era un suo concetto personale e che non oserebbe neppure adesso garantire che i risultati sarebbero stati quali egli sperava.