1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 140 | Enimma di facile soluzione: | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 141 | la campagna del 1798 - 99 era nata da un calcolo di gabinetti, con un grosso esercito di reclute inesperte e comandate da un teorico ufficiale austriaco (lo stesso che si lasciò poi accerchiare da Napoleone in Ulm), ed era destinata a fallire; | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 142 | laddove le bande sorsero sotto l’impulso dell’odio allo straniero e in difesa della Religione e del Re: | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 143 | due grandi idee nel cattolico e monarchico mezzogiorno d’Italia. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 144 | Questi aneddoti e le relative considerazioni potrei agevolmente moltiplicare; | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 145 | ma io ne lascio la cura a chi comporrà la monografia, di cui sopra ho indicato il tema. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 146 | Or bene: che cosa sta facendo l’esercito italiano, che combatte sotto la guida energica e sapiente del Cadorna: | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 147 | Nientemeno che questo: | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 148 | sta redimendo in modo definitivo il popolo italiano da una taccia quindici volte secolare. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 149 | Sta provando cioè col fatto, che il popolo italiano ha raggiunto ormai la compattezza nazionale e politica, la cui espressione è la forza dell’esercito. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 150 | E basta, io credo, enunciare questo significato della presente guerra perché sia chiaro a ogni uomo ragionevole, a ogni animo sano, il sommo valore dell’opera che sta compiendo, rispetto alla quale nessun sacrificio si dirà mai troppo grande, nessuna persistenza poco remuneratrice, e nessuna eventuale debolezza sarà mai scagionabile della taccia di vero e proprio tradimento verso i più alti interessi nazionali. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 151 | Se anche, per modo di dire, con la presente guerra non si conseguisse da noi altro risultamento che quello di poter guardare a fronte levata, da pari a pari, gli altri popoli del mondo, il guadagno non solo morale, ma politico, sarebbe immenso. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 152 | Le generazioni venture benedirebbero sempre la generazione che l’ha sostenuta e compiuta, come noi benediciamo quelli che, coi loro sforzi, il loro martirio, il loro sangue, dettero all’Italia la libertà e l’indipendenza. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 153 | Né c’è in queste parole, per trite che possano suonare agli orecchi, la povertà del sentire, che si avvolge in logore frasi: | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 154 | a me, semplice filosofo e critico, accade molte volte, nel corso dei miei studî, di dire tra me e me, che se posso scrivere quel che penso, se posso sentirmi affiatato e affratellato con tanti spiriti liberi d’Italia, di Europa e di altre parti del mondo, lo debbo a coloro che, centodiciotto anni addietro, nella mia Napoli, si fecero impiccare, tra gli sghignazzamenti della plebaglia, sulla piazza del Mercato. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 155 | E, dunque, li venero e li benedico. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 156 | III | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 157 | Senonché vi è un partito politico, di varia gradazione ma che per brevità chiamerò socialista, il quale scuote le spalle beffardo, schernendo come inganni di furbi o illusioni d’ingenui, siffatti sentimenti ed entusiasmi, e si propone di risanare il genere umano, e l’Italia in capofila, delle ubbie circa l’onore e la gloria militare, e perciò apertamente o copertamente scredita o insidia la grande opera che sotto i nostri occhi si viene svolgendo. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 158 | Ed io vorrei domandare ai socialisti colti e ragionanti (che sono più assai di quanto s’immagina, ma paiono pochi perché non abbonda in essi il coraggio di esprimere ad alta voce le conseguenze degli interiori ragionamenti) se essi credono davvero che il socialismo — posto che il suo ideale di ordinamento sociale si attui un giorno — possa far di meno della forza dello Stato, sia pure dello Stato proletario con congiunto esercito, disciplina, gerarchia, sentimento di onore, tradizioni e glorie militari, premî e pene, e tutte le altre cose necessarie. | |
1917, Croce, pp. 207-226 Croce, Benedetto 1950 L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra | 159 | Per miracoli che si aspettino dal socialismo, non si aspetterà di certo che esso cangi la configurazione delle terre e dei mari, e i caratteri etnici e storici delle varie popolazioni, e gli interessi antitetici che ne derivano, e la cui instabile composizione sarà sempre data o dal combattere o dal reciproco tenersi in rispetto. | |