L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #122
Autore | Croce, Benedetto |
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Professione Autore | Intellettuale, filosofo, storico |
Editore | Laterza |
Luogo | Bari |
Data | 1950 |
Genere Testuale | Saggio |
Biblioteca | Biblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 358 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 358 |
Parti Gold | 207-226 (20) |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Di quelle polemiche ho avuto occasione di occuparmi studiando la storia della storiografia italiana nel secolo decimonono, ma gioverebbe che altri vi scrivesse intorno un’apposita monografia per illustrare l’argomento sotto tutti i suoi varî ed istruttivi aspetti.
Nondimeno, quelle polemiche non riuscivano persuasive e non chiusero la questione.
Perché:
Perché si attenevano materialmente alle parole degli ingiuriatori e beffeggiatori, e intendevano quella taccia come una taccia di naturale incapacità, data al popolo italiano;
e la taccia, cosi intesa, era evidentemente stolta.
Stolta e facile a confutare, col rispondere, come rispose un vecchio ufficiale napoletano, scrittore di cose storiche, Luigi Blanch, che nessun uomo, e molto meno un popolo, è incapace di rischiare la vita per un motivo qualsiasi, che gli parli all’animo.
E tanto poco ne erano incapaci gli Italiani che nessun popolo apparve mai cosí pronto com’essi, fuori delle lotte propriamente militari, a gettare la vita quotidianamente;