Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #12
Autore | |
---|---|
Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Oh, non è stata un’idea bizzarra la mia, te l’assicuro:
Mamma mi scrisse una lettera desolata, ed io ho sentito il bisogno di illuderla, dicendole che non sarei più partito.
La felicità che io lessi in una sua ultima lettera per la buona notizia data mi riempie di sgomento ora e mi fa pensare che il dolore le sarà rinnovato più aspramente se ella saprà che sono effettivamente a Torino.
È l’unica spina che porto nel cuore, è un nuovo sacrificio e forse il maggiore:
Ma non è stata una bizzarria, la mia.
C’è tanto bisogno di aviatori, bisogno di vendicatori di tante vittime della barbarie tedesca, e sono stati chiesti alla cavalleria, la cui maggior parte è ora costretta, dal terreno, alla inazione.
Il sogno è bello ed io l’ho vissuto in tutta la sua vibrante poesia, in tutta la sua fiera bellezza.