Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.1) Frase: #34
Autore | |
---|---|
Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | L, 195 |
N Pagine Pref | 50 |
N Pagine Txt | 195 |
Parti Gold | 9-51 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Adesso quella madre più grande, la Patria, ci richiede dei sacrifici che noi dobbiamo sempre con animo sereno accettare, ma verrà il giorno ch’essa, non avendo più bisogno di noi, ci restituirà liberi alle nostre famiglie e sarà allora che io potrò dimostrarle quale sia il mio affetto, quale la mia venerazione.
Coraggio;
ancora un po’di sacrificio, mamma adorata, che l’alba rosea della nostra novella vita non tarderà molto a sorgere.
Dalle grigie montagne che mi circondano, che solo la possente voce del cannone sa far vibrare, il mio pensiero si libra nell’aria greve e vola verso il mio tetto natio, cercando fra le stanze sonanti del vivace grido infantile del mio nipotino, la mamma, quella mamma buona, affettuosa, dei miei sogni giovanili.
All' adorata memoria di Angelo Cesarini, la sua mamma inconsolabile.
(Siena, Arti Graf. Lazzeri, 1917).
SOTTO TEN. DI FANT. CARLO LAGHI