Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #34
Autore | Monelli, Paolo |
---|---|
Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E la sera, quando il sole è andato sotto, e i soldati vanno a prendere il rancio, mi faccio due ore di scuola da solo sulla neve raggelata, per non sfigurare troppo con questi virtuosi.
Il capitano Ripamonti, alpinaccio vecchia scuola — cinque ferite, le più belle battaglie d’alpini nel suo passato, Montenero, Mrzli, Malga Fossetta, Caldiera, Adamello — mi consola:
— Volontario anche Lei, vero:
Come me.
Bè, la cucina è buona, e il vino è migliore, e nella casa dove sta Lei c’è una bella ragazza, e non è detto che dobbiamo lasciarci tutti la ghirbona.
C’ai beiva na volta 'n çima.
E visto che siamo considerati così spacciati, chiamiamo «suicida» l’ufficiale pattugliatore della compagnia.