Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #43
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Giocondità di marcia per le strade, chiarità della saletta nell’osteria, allegre donne facili dalle porte.
Non si vuole pensare al futuro, che è di battaglia.
Il capitano Vigevani beve con me e con Busa l’addio ai battaglioni che restano sulle cime diamantate, ai battaglioni ch' erano i nostri.
E dice:
— Stavolta, Busa, ci restiamo tutti e tre.
Ma questo sole leggero è come un vinello gaietto, oggi si è invece quasi contenti del mestiere, un poco orgogliosi di questi arnesi nuovi — sci bastoni con la rotella giberne bianche — che stupiscono la gente al passaggio, che ha pur veduto già tanti soldati sfilare.
In fondo alla colonna una canzone di cristallo come le schiume del fiume, alito di ghiacciai e di primavere intirizzite.