Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #84

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

ma un giorno che io sarò amaro del dopoguerra e mendicherò dagli impassibili destini un’altra tormentosa ebbrezza di vita come questa vigilia di morte, s’io la rincontri allo svolto d’una via soleggiata mi c’inginocchierò davanti a chiederle l' elemosina d’un sorriso.

Giunge l’ordine di muoverci.

Ancora.

Come cani che pisciano a tutte le cantonate.

Zaini sci corredo armamento cassette, tutto s’ammonticchia a sobballo, si trasporta in un bailamme in cui si perdono elmetti tazze di latta pidocchi bestemmie.

Inutile affezionarsi all' angolo decorato dalla cartolina Salon de Paris, a quella tazzina rubata nel grand Hôtel, a quel bossolo che è caduto più vicino degli altri.

Peggio che zingari, lasciar gli zaini perchè si sia più leggeri, gli zaini li porteranno i muli, non serve lamentarsi se arrivano saccheggiati.