Voci della Grande Guerra

Kobilek: giornale di battaglia Frase: #21

Torna alla pagina di ricerca

AutoreSoffici, Ardengo
Professione AutoreScrittore, pittore
EditoreVallecchi
LuogoFirenze
Data1919
Genere TestualeMemorie
BibliotecaUniversity of Toronto Library (Internet Archive)
N Pagine Tot206
N Pagine Pref
N Pagine Txt206
Parti Gold7-28 (22)
Digitalizzato Orig
Rilevanza1/3
Copyright

Contenuto

Scherza volentieri con tutti, ma s’intuisce che ad un certo momento potrebbe anche far fucilare ognuno di noi se lo credesse necessario.

Ha il dono che solo posseggono gli uomini eminenti in qualche scienza o arte:

infonde sicurezza in chi gli sta vicino o dipende da lui, tant’è vero che bastò la sua breve presenza fra noi per infondere in ognuno un nuovo senso di serenità e di decisione.

La serata cominciata, come ho detto, con qualche imbarazzo, col silenzio impacciato di quasi tutti, subalterni e ufficiali superiori si animò a poco a poco e finì in una propagazione di gaiezza, magari eccessiva.

Pregati dal maggiore Casati, alcuni colleghi cantarono in coro canzonette piuttosto ardite che un sottotenente accompagnava a suon di chitarra:

un altro sottotenente rappresentò una specie di farsa militare parodiando da solo i diversi tipi caratteristici di un reggimento che sfila — il sonator di pistone, di clarino, di grancassa, di piatti; il comandante di plotone; il fante, curvo sotto il peso dello zaino e dell’armi; il comandante di battaglione, a cavallo, salutante eroicamente al passaggio.

Io stesso dovetti, sebbene mi paresse un po’arrischiato, recitare alcuni dei volgarissimi, ma infatti geniali, sonetti fiorentini del Vamba.