Kobilek: giornale di battaglia Frase: #28
Autore | Soffici, Ardengo |
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Professione Autore | Scrittore, pittore |
Editore | Vallecchi |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 206 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 206 |
Parti Gold | 7-28 (22) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Il generale si divertì molto:
lo vedevo che seguiva sospeso le strofe delle canzoni, i versi dei sonetti, gli atti comici e quando arrivava la barzelletta finale, il frizzo di chiusa, lo sgambetto bislacco della fine, rideva, e con un tale abbandono, con una cordialità così piena che fui colpito di ritrovare anche in lui quel fondo fanciullesco proprio degli uomini veramente geniali, aperti a tutte le meraviglie e che un balocco diverte, qualunque sia la solennità delle loro cariche.
Mangiò e bevve con grande appetito, cosa — ci assicurò — che non avveniva alla sua mensa di generale, intramezzando il pasto con barzellette, anche lui, e motti di spirito.
Scherzò sui molti amici e amiche che non sapeva d’avere in tutta Italia, e che scappavano fuori ogni giorno con proteste di ammirazione e complimenti sperticati, tendenti tutti al segreto fine d’imboscare qualche figliolo, qualche parente, qualche marito:
scherzò sulla propria verecondia, sulla propria pinguedine; sul peso del proprio lardo e delle formidabili responsabilità.
— Pensate, signori, che questo elefante che qui ride e fa la burletta ha sul groppone ventinove divisioni.
Una cosa triste è quando vedo le mostrine di nuovi reggimenti e debbo confessare che ignoravo mi appartenessero.