Kobilek: giornale di battaglia Frase: #62
Autore | Soffici, Ardengo |
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Professione Autore | Scrittore, pittore |
Editore | Vallecchi |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 206 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 206 |
Parti Gold | 7-28 (22) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Più tardi, in un giro che abbiamo fatto insieme fra i nostri uomini, già sistemati con miracoli d’industria al riparo di qualche asse, dei teli da tenda fissati con nulla lungo un muro, a ridosso di un ciglio, tesi dal peso obliquo del fucile ritto nella melma, ed abbiamo ammirato tutta la loro inventiva, la pazienza, la calma e anche la loro bontà e rassegnazione di gente abituata a tutto, mai scorata se trattata umanamente e con giustizia.
Finito di piovere, siamo andati a fare una passeggiata sulla bella via di Zagora lungo l’Isonzo, il fiume ormai più diletto al cuore di noi italiani nuovi.
Ci hanno commosso, in riva al fiume, a piè del monte Kuk le tombe dei soldati morti, ornate di oleandri e di giaggioli dagli amici superstiti.
Gentilezza del cuore del nostro popolo:
Questi cimiteri fioriti di rose fra tanta rovina, le rozze iscrizioni sulle croci di legno e di sasso dànno un senso di serenità e quasi di dolcezza che l’acque limpide color di fresca ametista dell’lsonzo, e la valle, adesso tutta soleggiata, aumentano.
Non ho voluto lasciare Plava senza cercare in uno di questi camposanti la tomba di un amico caro, morto il maggio scorso nella presa del Kuk, e che mi dicono sepolto da queste parti.
Era giovane, bello, allegro: