Voci della Grande Guerra

Kobilek: giornale di battaglia Frase: #80

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AutoreSoffici, Ardengo
Professione AutoreScrittore, pittore
EditoreVallecchi
LuogoFirenze
Data1919
Genere TestualeMemorie
BibliotecaUniversity of Toronto Library (Internet Archive)
N Pagine Tot206
N Pagine Pref
N Pagine Txt206
Parti Gold7-28 (22)
Digitalizzato Orig
Rilevanza1/3
Copyright

Contenuto

Giacchè egli, sebbene morto troppo presto, ha meritato di vivere nella memoria degli uomini, come vive in me, che non posso raffigurarmelo cadavere putrefatto, ma lo vedo sempre vivo col suo viso bruno, i suoi capelli quasi azzurri tanto eran neri, i suoi occhi ridenti di bontà e d’intelligenza, come quando misurava a gran passi la mia camera aspettando che mi vestissi per uscir con lui.

Scrivo a piè del muro dove i primi guerrieri d’Italia sono rimasti accovacciati sotto il fuoco austriaco per più di un anno;

all’ombra delle tende che i miei soldati hanno tirato poco fa senza quasi più nessun pericolo, sdraiato fra loro.

Accanto a me è un giovane fante tutto impaurito dello scoppio delle granate che ode per la prima volta.

Per rinfrancarlo gli do da bere e una sigaretta e gli dico qualche parola affettuosa.

Fra una mezz’ora partiamo.

TRINCEA DEL ROHOT, 12 agosto.