Voci della Grande Guerra

Kobilek: giornale di battaglia Frase: #94

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AutoreSoffici, Ardengo
Professione AutoreScrittore, pittore
EditoreVallecchi
LuogoFirenze
Data1919
Genere TestualeMemorie
BibliotecaUniversity of Toronto Library (Internet Archive)
N Pagine Tot206
N Pagine Pref
N Pagine Txt206
Parti Gold7-28 (22)
Digitalizzato Orig
Rilevanza1/3
Copyright

Contenuto

Restai in quella solitudine sconosciuta, rabbrividendo per il ghiaccio alla schiena del sudore raffreddo, finchè udii i tintinnii e lo scalpicciar dei fanti che si riordinavano in fila per la ripresa della marcia.

La discesa nel vallone opposto fu piena di emozioni egualmente.

Giù per sentieri scoscesi e sdrucciolevoli, per fratte nere dove il piede avanzava dubbiosamente, camminando senza parlare, attendevamo con ansia che la presenza del nemico non più lontano ci si rivelasse.

Nessun segno però che potesse indicarci questa vicinanza, se non forse il grande silenzio e il cupo deserto tutt’intorno che un nostro riflettore imbiancava di tanto in tanto esplorandolo con insistenza, zona per zona.

Prima di rimetterci in cammino era stato scelto dal mio capitano un caporal maggiore che si diceva pratico del luogo, e ritenuto più intelligente degli altri, affinchè ci servisse di guida.

Fu invece costui che contribuì a rendere maggiormente impressionante ed anche pericolosa la nostra discesa in quell' ignoto.

Ad ogni bivio, alla nostra domanda circa la via da prendere, egli ce ne additava una dicendo che quella era la buona ma che anche l’altra conduceva alla trincea che dovevamo occupare.