Kobilek: giornale di battaglia Frase: #95
Autore | Soffici, Ardengo |
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Professione Autore | Scrittore, pittore |
Editore | Vallecchi |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 206 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 206 |
Parti Gold | 7-28 (22) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
La discesa nel vallone opposto fu piena di emozioni egualmente.
Giù per sentieri scoscesi e sdrucciolevoli, per fratte nere dove il piede avanzava dubbiosamente, camminando senza parlare, attendevamo con ansia che la presenza del nemico non più lontano ci si rivelasse.
Nessun segno però che potesse indicarci questa vicinanza, se non forse il grande silenzio e il cupo deserto tutt’intorno che un nostro riflettore imbiancava di tanto in tanto esplorandolo con insistenza, zona per zona.
Prima di rimetterci in cammino era stato scelto dal mio capitano un caporal maggiore che si diceva pratico del luogo, e ritenuto più intelligente degli altri, affinchè ci servisse di guida.
Fu invece costui che contribuì a rendere maggiormente impressionante ed anche pericolosa la nostra discesa in quell' ignoto.
Ad ogni bivio, alla nostra domanda circa la via da prendere, egli ce ne additava una dicendo che quella era la buona ma che anche l’altra conduceva alla trincea che dovevamo occupare.
Scegliessimo.