Kobilek: giornale di battaglia Frase: #117
Autore | Soffici, Ardengo |
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Professione Autore | Scrittore, pittore |
Editore | Vallecchi |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 206 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 206 |
Parti Gold | 7-28 (22) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Avuto in consegna il tratto di trincea assegnato al mio plotone (il 1° della 1a compagnia), passai il resto della notte a farne la conoscenza, diguazzando nell’acqua che restava in alcuni suoi tratti, brancolando al buio con le mani nel fango delle pareti, inciampando in bronchi di radiche che ne ingombravano il fondo;
a distribuirvi la mia truppa, a porre le vedette ed ispezionarle di ora in ora.
Questo primo tempo mi servì, così, per familiarizzarmi un poco col nuovo ambiente, con la nuova vita che cominciava per me.
Una grande serenità, andava intanto subentrando alla diffusa apprensione;
cominciavo a veder le cose non più in quel modo fantastico, ma nella loro più semplice realtà, ed anche potei abbandonarmi a una pacata contemplazione del superbo spettacolo che avevo davanti.
La luna a una cert’ora s’era levata illuminando la valle che la sua luce, svariata da quella di alcuni riflettori nostri e nemici, di fondo all’orizzonte dalle vette dei monti intorno, faceva parere più ampia.
Appoggiato a un parapetto di sacchetti a terra, vedevo la boscaglia digradare dalla trincea alla valle, con il monte Kobilek erto dall’altra parte, in faccia a me, e sul quale dovremo arrampicarci combattendo appena verrà l’ordine di avanzare.