Voci della Grande Guerra

Kobilek: giornale di battaglia Frase: #136

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AutoreSoffici, Ardengo
Professione AutoreScrittore, pittore
EditoreVallecchi
LuogoFirenze
Data1919
Genere TestualeMemorie
BibliotecaUniversity of Toronto Library (Internet Archive)
N Pagine Tot206
N Pagine Pref
N Pagine Txt206
Parti Gold7-28 (22)
Digitalizzato Orig
Rilevanza1/3
Copyright

Contenuto

Si chiamava Pietracadella ed era calabrese.

Domandai allora al povero figliolo perchè tremasse e battesse i denti a quel modo.

Cominciò col dirmi ch’era pel freddo;

ma, subito poi confessò che aveva paura.

Lo rimproverai un poco, schernendolo per tanta pusillanimità che bisognava vincere in tutti i modi, al più presto.

Ma quella franchezza, quel terrore ridicolo, quella gioventù, mi empirono il cuore di tenerezza.

La guerra mi mostrò ancora il suo volto tragico, e non potendo, come avrei voluto, abbracciare e rimettere a dormire nella sua buca di terra quel fanciullo, rimasi accanto a lui a rincorarlo e consolarlo, a spiegargli il nessun pericolo di quel suo primo servizio, per tutta l’ora del suo turno.