Kobilek: giornale di battaglia Frase: #161
Autore | Soffici, Ardengo |
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Professione Autore | Scrittore, pittore |
Editore | Vallecchi |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 206 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 206 |
Parti Gold | 7-28 (22) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
La trincea che va serpeggiando a mezza costa del Kobilek, rivelata dalla chiarezza ocrata degli sterri, dai mascheramenti di frasche secche tra il verde scuro dei boschi, sembra vuota.
Soltanto a notte, il solito rumore dei picconi sui sassi, delle perforatrici e delle mine rende palese la presenza di qualcuno che si prepara alla lotta e alla difesa.
Del resto, nessuna pattuglia che sia venuta a spiare i nostri reticolati, i nostri lavori sommari.
Tanto che tutto questo silenzio, questa calma divengono a volte persino sospetti.
Le stesse vedette spiano con più d’intensità le tenebre profonde del bosco, allarmate ad ogni più lieve fruscio o suono;
ma non riescono a sorprendere che la corsa di qualche animale notturno: il saltellìo di una lepre, gli stridi soffocati degli scoiattoli saltanti di ramo in ramo, il rosicchìo dei topi che vengono a mangiare i resti del rancio; o il verso monotono di un allocco in fondo alla valle.
Durante il giorno, i colleghi degli altri plotoni, i mitraglieri, vengono a visitare il capitano e me, e il più delle volte desiniamo insieme.