Il nostro soldato: saggi di psicologia militare Frase: #80
Autore | Gemelli, Agostino |
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Professione Autore | Medico, religioso |
Editore | Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Saggio |
Biblioteca | University of Illinois Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | XII, 339 |
N Pagine Pref | 12 |
N Pagine Txt | 339 |
Parti Gold | 25-34 (10) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ciò appunto io mi propongo di fare.
E che sarebbe errore limitare la nostra indagine esclusivamente allo studio dei sentimenti del soldato al momento del combattimento, lo dimostrano anche alcune considerazioni sulla psicologia dell’assalto che voglio qui ricordare.
Tutta la tecnica della guerra moderna culmina in un punto.
Dopo che il bombardamento ha preparato la via, abbattendo gli ostacoli artificiali con i quali il nemico ha reso insormontabili gli ostacoli naturali del terreno, dopo che l’artiglieria ha reso impotente o almeno in parte paralizzata l’artiglieria nemica, dopo che essa ha tagliate le vie di comunicazioni del nemico in modo da rendere difficili o lente le trasmissioni degli ordini e il trasporto dei rincalzi e dei rifornimenti, dopo che tutto questo enorme lavoro di preparazione è stato compiuto, nell’istante che colui che ordina l’azione ha giudicato in precedenza culminante ed anche opportuno per il fatto della sorpresa che desterà, incomincia l’opera della fanteria.
A volte l’opera di preparazione dell’artiglieria è stata così perfetta e così completa che il còmpito della fanteria è reso assai facile.
Ad un certo momento essa può uscire dalla trincea, correre alla trincea nemica già abbandonata, occuparla e rafforzarsi in essa tranquillamente senza gravi pericoli.
Ma per lo più il compito è tutt’altro che facile.