Il nostro soldato: saggi di psicologia militare Frase: #89
Autore | Gemelli, Agostino |
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Professione Autore | Medico, religioso |
Editore | Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Saggio |
Biblioteca | University of Illinois Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | XII, 339 |
N Pagine Pref | 12 |
N Pagine Txt | 339 |
Parti Gold | 25-34 (10) |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 1/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Per far questo deve alzarsi sul parapetto della trincea dietro il quale è stato nascosto da tanto tempo, al sicuro;
dovrà camminare ritto come se nulla fosse, senza nessun riparo;
e il pericolo non è piccolo.
Il nemico, per quanto indebolito dal bombardamento di preparazione, tuttavia concentra suoi fuochi sulle ondate d’assalto.
E, quando il nostro fante giunge alla trincea nemica o ad una escavazione prodotta da un proiettile, ove può sostare e trar fiato per un nuovo sbalzo innanzi, si tocca come sorpreso di essere ancora vivo ad onta di tutto quell’inferno, e si accorge che non ha eseguito che la prima parte del suo difficile còmpito;
egli deve abbandonare quel riparo;
deve di nuovo raccogliere le sue forze per uscire all’aperto, per camminare avanti ancora e chi sa fin quando.