Voci della Grande Guerra

Con me e con gli alpini. Primo quaderno Frase: #217

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AutoreJahier, Piero
Professione AutoreScrittore, poeta
EditoreLibreria della Voce
LuogoFirenze
Data1919
Genere TestualeMemorie
BibliotecaUniversity of Toronto Library (Internet Archive)
N Pagine Tot192
N Pagine Pref
N Pagine Txt192
Parti Gold[58-83] + [5-57] + [84-194]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Ora gli impediranno di imparare il soldato per serbarlo ridicolo.

Ci vuole, in camerata;

«una màcia» per sopportare la noia.

È vero che Somacal si rinfagotta, che non sa farsi la cravatta (perchè non si deve sforzar il collo chi vuol portare), che si mette il cappello torto (perchè è impossibile che sul suo cappello ci sia un fregio);

ma se c' è una giacca macchiata alla vestizione finirà certo sulla groppa di Somacal Luigi;

sarà suo il fucile che non ha tempo, fucile scappatore; e la scarpa del gigante che nessuno ha voluto, e la borraccia che geme;

mentre sarà di tutti, invece, il suo barattolo di grasso che tesorizzava nel buco del tavolato, o il suo stoppaccio per nettare il fucile.