Voci della Grande Guerra

Delenda Austria Frase: #34

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AutoreSalvemini, Gaetano
Professione AutoreIntellettuale, storico, politico
EditoreF.lli Treves
LuogoMilano
Data1917
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno
N Pagine Tot58
N Pagine Pref
N Pagine Txt58
Parti Gold[15-30] [1-14] [31-58]
Digitalizzato Orig
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Ma, a parte che con questo la Intesa dimostrerebbe ingannatrici le sue proteste di lottare per i diritti delle nazionalità, e darebbe ai suoi proclami lo stesso valore di «pezzi di carta», che dà ai suoi trattati la Germania, e scenderebbe allo stesso livello morale, a cui è precipitata la Germania, — a parte queste considerazioni ideali, che hanno anch’esse una grande forza reale, perché i principî di giustizia e di diritto esistono nella coscienza dell’umanità, ed agiscono e reagiscono come forze reali ed è grande errore deriderli o ignorarli — e la Germania se n’è avvista nella questione del Belgio e nei suoi rapporti con l’Italia —;

a parte queste preoccupazioni di rettitudine e di coerenza, — chi pretendesse smembrare i sessanta milioni di tedeschi dell’Impero germanico, distribuendoli fra gli Stati vicini, otterrebbe solamente questo bel risultato: che i tedeschi si troverebbero a diventare maggioranza nel Belgio, nella Danimarca, nella Boemia, nella Polonia:

magari nella stessa Francia:

cioè conquisterebbero, in conseguenza della loro sconfitta, il predominio in questi Stati.

Altri, che si credono più furbi, parlano di contrapporre il Sud cattolico al Nord protestante, staccando dalla Germania la Baviera e unendola all’Austria:

e la nuova Baviera-Austria farebbe politica antiprotestante e antiprussiana.

— Ma sono spettri di idee, su cui può attardarsi tutt’al più qualche vecchio diplomatico sopravvissuto alle formazioni nazionali e democratiche del secolo XIX.