Voci della Grande Guerra

Delenda Austria Frase: #25

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AutoreSalvemini, Gaetano
Professione AutoreIntellettuale, storico, politico
EditoreF.lli Treves
LuogoMilano
Data1917
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno
N Pagine Tot58
N Pagine Pref
N Pagine Txt58
Parti Gold[15-30] [1-14] [31-58]
Digitalizzato Orig
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

E se per diminuzione dell’Austria s’intende il lasciare uniti al moncone tedesco-magiaro dell’Austria-Ungheria altri frammenti territoriali, come per esempio, la Boemia, la Slovenia, la Croazia, questi frammenti non sarebbero che forze regalate senza necessità alla Germania.

Tutto ciò che rimanesse associato alle organizzazioni tedesche e magiare sarebbe perduto dai circostanti Stati antigermanici e passerebbe ad aumentare il patrimonio dei tedeschi e dei magiari.

E i tedeschi e i magiari maneggerebbero queste reliquie del loro antico dominio tanto più agevolmente, in quanto esse, amputate dei frammenti che passerebbero agli Stati vicini, si troverebbero più deboli e meno resistenti all’antico giogo.

E il peso di queste forze improvvidamente lasciate in servitù dei nostri nemici, lo sentiremmo ben presto, per i primi, noi, che le avremmo salvate dal naufragio.

Un compromesso di questo genere potremmo subirlo come conseguenza di una guerra, che si fosse dimostrata incapace a realizzare il programma antiaustriaco di un’Italia consapevole dei suoi interessi.

Ma non può essere considerato, se non grazie a un mostruoso errore ottico, che avverrebbe a tutto profitto della Germania, come frutto desiderabile della vittoria nostra e dei nostri alleati.

Un’altra manovra, che può diventare a un tratto assai pericolosa, può essere tentata dalla Germania per mezzo del Vaticano: