Voci della Grande Guerra

Delenda Austria Frase: #57

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AutoreSalvemini, Gaetano
Professione AutoreIntellettuale, storico, politico
EditoreF.lli Treves
LuogoMilano
Data1917
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno
N Pagine Tot58
N Pagine Pref
N Pagine Txt58
Parti Gold[15-30] [1-14] [31-58]
Digitalizzato Orig
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Il trucco dell’Austria democratica.

La più scaltra di queste manovre — e la più pericolosa per noi — è costituita dalle notizie di un possibile rinnovamento interno dell’Austria-Ungheria, che hanno cominciato a circolare — coincidenza caratteristica: — nello scorso dicembre, proprio negli stessi giorni, in cui gl’Imperi centrali facevano la famosa proposta di pace.

E con queste voci di riforme costituzionali interne dell’Austria-Ungheria, circolavano altre voci di sentimenti tedescofobi della nuova Imperatrice Zita, e di malumori fra l’Austria e la Germania, e di una possibile pace separata dell’Austria colla Intesa, se l’Intesa non fosse intransigente coll’Austria, se l’Intesa non pretendesse lo sfasciamento dell’Austria.

E dopo che l’Intesa, nella nota a Wilson, ha dichiarato di considerare come uno dei fini fondamentali della sua guerra il totale smembramento dell’Austria, si è subito vista nei giornali pacifisti inglesi una campagna di proteste contro la eccessiva intransigenza dell’Intesa.

E anche in Italia non è mancata qualche recriminazione sull’errore, che commetteva l’Intesa, sfidando così apertamente l’Austria e respingendola verso la Germania, invece di tentare con essa una pace separata.

Bisognerebbe contentarsi — ripetono molte persone, anche in buona fede — di una riforma interna della costituzione austriaca, la quale dia l’autonomia amministrativa agli czechi e agli slavi del Sud e alla Transilvania, e così tolga ogni predominio ai tedeschi e ai magiari.

L’autonomia, questa ci vuole, non la indipendenza;