Delenda Austria Frase: #71
Autore | Salvemini, Gaetano |
---|---|
Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
Editore | F.lli Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Discorsi |
Biblioteca | Biblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno |
N Pagine Tot | 58 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 58 |
Parti Gold | [15-30] [1-14] [31-58] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Con l’Austria, nemica, invece, l’Intesa non ha nessun bisogno di avere riguardi.
Con la Casa d’Absburgo, che è la responsabile prima, se non la principale, di questa guerra, l’Intesa non deve cercare compromessi.
Con essa può e deve parlare apertamente di indipendenze nazionali, e non di semplici autonomie.
Ed ecco che per l’Austria i nostri tedescofili preferiscono quelle soluzioni di compromesso, che invece erano sempre rifiutate per la Polonia, quando erano necessarie alla solidarietà degli alleati contro la Germania.
Ho detto che questa propaganda per un compromesso fra l’Intesa e l’Austria democratizzata è pericolosa assai, e occorre tenersene bene in guardia.
Essa, infatti, trova un ambiente favorevolissimo alla sua espansione, anche in molti spiriti sinceri e disinteressati, pel fatto che tutta la letteratura politica inglese, italiana e francese della seconda metà del secolo XIX e dei primi anni del secolo XX, fino alla vigilia della guerra attuale, è stata piena delle idee che «l’Austria è necessaria all’equilibrio dell’Europa» per tenere lontana dall’Egeo e dall’Adriatico tanto la Russia quanto la Germania; e che «se l’Austria non ci fosse, bisognerebbe crearla».
E tutti ci siamo lungamente illusi nella speranza che una lenta evoluzione interna degli istituti politici austriaci creasse fra Germania, Russia e Italia una «Grande Svizzera», provvidenziale per la pace d’Europa.