Delenda Austria Frase: #77
Autore | Salvemini, Gaetano |
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Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
Editore | F.lli Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Discorsi |
Biblioteca | Biblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno |
N Pagine Tot | 58 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 58 |
Parti Gold | [15-30] [1-14] [31-58] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E tutti ci siamo lungamente illusi nella speranza che una lenta evoluzione interna degli istituti politici austriaci creasse fra Germania, Russia e Italia una «Grande Svizzera», provvidenziale per la pace d’Europa.
Mazzini, che per mezzo secolo, con lena infaticata, aveva invocato la fine dell’Austria, era considerato come un sognatore solitario, intercettato dal cammino della storia.
La stessa Triplice Alleanza era giustificata presso di noi, come un espediente necessario per tener su l’Austria, fino a quando la crescenza continua delle forze interne slave e democratiche producesse la trasformazione federale dell’Impero dualista, e il costituirsi della nuova Svizzera danubiana.
Intanto i tedeschi dell’Austria e i magiari si stringevano sempre più ai tedeschi della Germania.
Lungi dal rinunziare ai loro privilegi nazionali, li rendevano sempre più oppressivi ed esosi.
E quando han creduto giunta l’ora di un’aggressione vittoriosa, han tentato senza esitazione il colpo fatale.
Il colpo minaccia di andare a vuoto.