Delenda Austria Frase: #94
Autore | Salvemini, Gaetano |
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Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
Editore | F.lli Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Discorsi |
Biblioteca | Biblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno |
N Pagine Tot | 58 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 58 |
Parti Gold | [15-30] [1-14] [31-58] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E i due complici dell’immane delitto di questa guerra si rimetterebbero in agguato per riprendere in altro momento e in condizioni meglio preparate, il tentativo, che oggi minaccia di naufragare.
L’assurdo di questa soluzione — di un’Austria, cioè, che sia lasciata vivere, affinché possa trasformarsi in una grande confederazione di popoli liberi ed uguali — è dimostrato solamente se si consideri tutta la immensa seminagione di odio, che durante questa guerra il governo austro-ungarico ha fatto in tutti i popoli non tedeschi e non magiari.
La forca non ha mai lavorato in Austria così attivamente come dall’estate del 1914 in poi:
I tedeschi e i magiari hanno in tutti i modi sfruttata questa guerra, anche per sbarazzarsi di tutti gl’individui, che potevano fare opposizione alla loro politica di predominio nella politica interna, sia assassinandoli per mezzo dei tribunali militari, sia costringendoli ad esulare.
Il caso di Cesare Battisti è il caso di tutti gli uomini più eminenti e più rappresentativi di tutte le nazioni non tedesche e non magiare dell’Austria.
Dopo tante infamie, dopo tanto sangue selvaggiamente sparso, il parlare dell’Austria-Ungheria quasi che altro non sia mai stata se non una Svizzera e una Confederazione nord-americana, il parlare dell’Austria-Ungheria come d’un prossimo possibile paradiso di popoli liberi ed eguali, è uno scherzo di cattivo genere.
E bisognerebbe che il nostro paese fosse troppo profondamente ammalato di nostalgie germaniche, perché illusioni di questo genere potessero trovar seguito fra noi, mentre la parte migliore della nostra gente lotta e muore alla frontiera, convinta che questa sia una guerra fatta sul serio, e non col sottinteso di ritornare non appena sia possibile alle antiche alleanze.