Delenda Austria Frase: #99
Autore | Salvemini, Gaetano |
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Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
Editore | F.lli Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Discorsi |
Biblioteca | Biblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno |
N Pagine Tot | 58 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 58 |
Parti Gold | [15-30] [1-14] [31-58] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Dopo tante infamie, dopo tanto sangue selvaggiamente sparso, il parlare dell’Austria-Ungheria quasi che altro non sia mai stata se non una Svizzera e una Confederazione nord-americana, il parlare dell’Austria-Ungheria come d’un prossimo possibile paradiso di popoli liberi ed eguali, è uno scherzo di cattivo genere.
E bisognerebbe che il nostro paese fosse troppo profondamente ammalato di nostalgie germaniche, perché illusioni di questo genere potessero trovar seguito fra noi, mentre la parte migliore della nostra gente lotta e muore alla frontiera, convinta che questa sia una guerra fatta sul serio, e non col sottinteso di ritornare non appena sia possibile alle antiche alleanze.
VI.
Verso la crisi finale.
Se noi esaminiamo la carta della guerra qual’è in questo momento, e supponiamo che essa debba rimanere come carta della pace, noi dobbiamo riconoscere che il programma territoriale del pangermanismo si potrebbe ritenere quasi pienamente realizzato, dal Mare del Nord alla Mesopotamia, fra la Russia e la Francia, fra il Mar Nero e l’Adriatico.
Ma la Germania si trova nella impossibilità di conservare senza contestazioni il frutto della presente situazione militare.
Anche se essa possedesse tuttora, dopo tanto logorìo di forze umane ed economiche, sufficienti riserve per abbattere la Francia e per abbattere l’Italia, — e l’insuccesso dell’assalto di Verdun, e l’insuccesso dell’offensiva del Trentino, e la impossibilità di andare avanti in Romania, dopo i primi successi dovuti alla impreparazione romena; e la caduta di Bagdad in potere degl’inglesi, e l’arretramento della linea di Hindenburg in Francia; dimostrano che queste forze le mancano — e l’intervento degli Stati Uniti le toglie ogni ultima speranza di salvezza; — anche se per un miracolo d’energia e di organizzazione la Germania trovasse in sé nuove forze per nuove offensive e per nuove occupazioni territoriali, — questi nuovi successi non farebbero se non esaurirla sempre di più, senza condurla mai a un definitivo resultato.