Delenda Austria Frase: #104
Autore | Salvemini, Gaetano |
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Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
Editore | F.lli Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Discorsi |
Biblioteca | Biblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno |
N Pagine Tot | 58 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 58 |
Parti Gold | [15-30] [1-14] [31-58] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ma la Germania si trova nella impossibilità di conservare senza contestazioni il frutto della presente situazione militare.
Anche se essa possedesse tuttora, dopo tanto logorìo di forze umane ed economiche, sufficienti riserve per abbattere la Francia e per abbattere l’Italia, — e l’insuccesso dell’assalto di Verdun, e l’insuccesso dell’offensiva del Trentino, e la impossibilità di andare avanti in Romania, dopo i primi successi dovuti alla impreparazione romena; e la caduta di Bagdad in potere degl’inglesi, e l’arretramento della linea di Hindenburg in Francia; dimostrano che queste forze le mancano — e l’intervento degli Stati Uniti le toglie ogni ultima speranza di salvezza; — anche se per un miracolo d’energia e di organizzazione la Germania trovasse in sé nuove forze per nuove offensive e per nuove occupazioni territoriali, — questi nuovi successi non farebbero se non esaurirla sempre di più, senza condurla mai a un definitivo resultato.
Ad ogni nuova occupazione territoriale dovrebbe immobilizzare una parte sempre più grande dei suoi uomini per presidiare i paesi conquistati;
dovrebbe, cioè, sottrarre nuove forze alla organizzazione militare attiva propria;
e si ritroverebbe sempre di fronte i suoi nemici più obbligati che mai a perpetuar la guerra senza tregua.
Perché questa è la situazione tragica della Germania:
simile all’ebreo errante nella leggenda medievale, essa è condannata a non avere mai un momento di riposo dal suo sforzo immane.