Voci della Grande Guerra

Delenda Austria Frase: #123

Torna alla pagina di ricerca

AutoreSalvemini, Gaetano
Professione AutoreIntellettuale, storico, politico
EditoreF.lli Treves
LuogoMilano
Data1917
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno
N Pagine Tot58
N Pagine Pref
N Pagine Txt58
Parti Gold[15-30] [1-14] [31-58]
Digitalizzato Orig
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

ma la stanchezza della popolazione civile, la sfiducia di venire mai a capo dei nemici, l’esaurimento psicologico, che deve o prima o poi succedere a un così grande sforzo, determineranno, forse a un tratto, quando meno sarà aspettato, lo sfacelo militare e la resa a discrezione di chi non possederà più la riserva di forze morali necessarie per continuare.

Su questo terreno l’Intesa si trova in condizioni assai migliori della Germania.

Perché il nostro stato economico è incomparabilmente meno disagiato.

E se la Germania è militarmente meglio organizzata, più enorme è anche lo sforzo, che essa deve fare, non solo per battersi con tanti nemici, ma anche per supplire alle insufficienze dei suoi alleati.

E mentre la Germania è costretta a inseguire sempre nuovi successi militari per tener su le illusioni del suo popolo, a noi — per vincere — basta aspettare, con fede e tenacia in salda unione coi nostri Alleati, l’ora della crisi finale.

Ecco perché la propaganda sistematica di sfiducia e di depressione, che viene condotta in Italia da tutti gli agenti del neutralismo giolittiano, e che la maggioranza giolittiana della Camera favorisce abilmente con la sua complice passività, quando non applaude addirittura sotto i banchi, - ecco perché questa propaganda è oggi il migliore o meglio il peggiore servizio, che possa desiderare fra noi la Germania.

La propaganda, che facevano in Italia tutti i tedescofili e triplicisti impenitenti nella seconda metà del 1914 e nella prima metà del 1915, per impedire al nostro Paese l’intervento nella guerra, e ridurlo nelle condizioni della Grecia attuale, quella propaganda ha assunto ora un’altra forma: quella della recriminazione e del sospetto sistematico contro gli Alleati dell’Italia e specialmente contro l’Inghilterra.