Delenda Austria Frase: #129
Autore | Salvemini, Gaetano |
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Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
Editore | F.lli Treves |
Luogo | Milano |
Data | 1917 |
Genere Testuale | Discorsi |
Biblioteca | Biblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno |
N Pagine Tot | 58 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 58 |
Parti Gold | [15-30] [1-14] [31-58] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
La propaganda, che facevano in Italia tutti i tedescofili e triplicisti impenitenti nella seconda metà del 1914 e nella prima metà del 1915, per impedire al nostro Paese l’intervento nella guerra, e ridurlo nelle condizioni della Grecia attuale, quella propaganda ha assunto ora un’altra forma: quella della recriminazione e del sospetto sistematico contro gli Alleati dell’Italia e specialmente contro l’Inghilterra.
Il neutralista di due anni or sono ha assunto oramai una nuova spoglia: la spoglia del patriota preoccupato e altamente geloso degli interessi del proprio Paese, il quale non discute più della necessità dell’intervento dell’Italia nella guerra, anzi è capace di proclamare che lui è stato sempre fermamente convinto di questa necessità, ed è capace di rinfacciare a molti interventisti di avere esitato nell’estate del 1914 prima di dichiararsi;
ma non può non osservare e deplorare che il Governo abbia commesso molti errori, e specialmente si sia fidato troppo dei suoi Alleati.
Per l’ex-neutralista italiano l’alleato è quella cosa, che bisogna sempre svalutare, discreditare, sospettare, specialmente sospettare.
Il nemico, invece, è quella cosa, che bisogna sempre scusare, ammirare, temere, rimpiangere.
Bisogna sopratutto rimpiangerne l’alleanza; e proclamare che l’Italia non deve mai rompere del tutto i ponti verso il suo passato:
chè la Germania non ha neanche oggi nessuna inespiabile ostilità contro l’Italia.