Con me e con gli alpini. Primo quaderno Frase: #118
Autore | Jahier, Piero |
---|---|
Professione Autore | Scrittore, poeta |
Editore | Libreria della Voce |
Luogo | Firenze |
Data | 1919 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | University of Toronto Library (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 192 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 192 |
Parti Gold | [58-83] + [5-57] + [84-194] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Vedete gli anziani che non ammettono neanche alla compagnia e si abbracciano come fratelli ritrovati.
Scherzavano su quella vita nelle posizioni:
erano tane fetenti nella rocca perduta dove quando ci si spoglia bisogna mettere il piede sulla giubba perché non cammini sola;
ma poi le hanno nominate amorosamente, sasso per sasso, come paesi: I DUE DADI — GLI STRAPIOMBI — IL SASSO MISTERIOSO —;
e ne parlano sempre, e piangevano a doverle abbandonare, perché eran diventate la casa della loro bravura.
E l’ultima consolazione è una consolazione soltanto nostra; riservata ai soldati italiani.
È la consolazione della buona coscienza che ci si legge sul viso.