Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra Frase: #11
Autore | |
---|---|
Professione Autore | |
Editore | Bollati Boringhieri |
Luogo | Torino |
Data | 2000 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 528 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 528 |
Parti Gold | 401-520 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Quando ho partito giù in quei maledetti posti credi pure che mi faceva molto pena aver da lasiare la mia famiglia senza saperne lo scopo;
è un macello:
Avrei ed hò sempre desiderato di sapere tue notizie e chiamavo sempre a casa se avevi già scritto di mandarmi subito la tua lettera con il tuo indirizzo che mi faceva molto pena di non poterti scrivere.
Se posso salvarmi di questa trapola mal costrutta te lo accerto che io quì in Italia non stò più e ti volio andare trovare, perché quì tutti gli anni mi cascano addosso e son sempre sotto al martirio, affinché il governo mi consuma le ossa e carni e fà sempre aumentare la miseria con tutta la sua politica, ma se me la salvo non mi consumerà più e nemmeno i miei figli, che ci penserò io, non volio che vengono a passare o vedere quello che ho già visto io.
Per il presente sono in buona salute la mia moglie e i miei cari bambini stanno tutti bene.
Ora qui mi faccio unpo’di buon sanghue di poter abbracciare la mia cara famiglia, che non avevo più speranza.
Unita a questa mia lettera ti mando anche la biglietta del tuo richiamo di presentarti già il giorno 24 scorso.