Perché la Germania non può vincere? Perché non l’abbiamo ancora vinta? Perché la vinceremo? Frase: #23
Autore | Salvemini, Gaetano |
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Professione Autore | Intellettuale, storico, politico |
Editore | s.n. |
Luogo | s.l. |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Discorsi |
Biblioteca | Biblioteca comunale di Livorno |
N Pagine Tot | 20 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 20 |
Parti Gold | 1-20 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Se, infatti, la Boemia venisse a costituire con la Moravia e la Slovachia uno Stato autonomo; — se la Galizia occidentale si unisse alla Polonia, e la Galizia orientale alla Rutenìa; — e la parte rumena della Bucovina e la Transilvania alla Romania; — e i paesi sloveni e serbo-croati alla Serbia, e i territori italiani all’Italia; — l’Impero degli Absburgo si troverebbe ridotto ai paesi magiari e ai paesi tedeschi dell’Austria.
A questi due ultimi tronconi dell’Impero bicipite difficilmente si riescirà ad impedire che sieno tratti a confederarsi con la Germania, dal ricordo delle ambizioni antiche e dal rancore della comune sconfitta.
Ma anche in questa eventualità di una accessione dell’Arciducato d’Austria e della Magiarìa alla Germania — la nuova Germania-Austria-Ungheria non sarebbe in via assoluta più forte della Germania di Bismarck, perchè si estenderebbe bensì con l’Arciducato d’Austria e col Regno dei Magiari, ma perderebbe l’Alsazia-Lorena, lo Schleswig, la Posnania.
E d’altra parte in via relativa, sarebbe assai più debole, perchè avrebbe perduto 40 milioni di popolazione slava o latina, che strappata alla Germania e all’Austria-Ungheria passerebbe ad aumentare le forze del sistema antigermanico.
Nel 1914 la Germania-Austria-Ungheria aveva 110 milioni di abitanti:
fra i quali 40 milioni di francesi dell’Alsazia-Lorena, di danesi dello Schleswig, di polacchi della Posnania e della Galizia occidentale, di ruteni della Galizia orientale, di czechi e slovacchi della Boemia, della Moravia e dell’Ungheria, di rumeni della Transilvania, di sloveni e serbi-croati e italiani della zona meridionale e adriatica, erano stati incatenati in un ferreo sistema militare;
e sono stati adoperati come carne da cannone su tutte le fronti di battaglia, a dispetto di ogni loro naturale tendenza, contro i loro medesimi connazionali, a servizio esclusivo delle criminose ambizioni dei tedeschi e dei magiari.