Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #55
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ed il letto in cui mi rannicchiava mi parve una divina cosa che avrei perduta per sempre.
La mattina fredda polisce l’anima.
Nelle conche dei pascoli le case rosse a sgrondo si stringono sotto gli esili campanili gotici.
Una stupefazione di pace (gli uomini sono alla guerra in Galizia, o son morti;
le donne salutano con sorriso umile i conquistatori, attendendo ai lavori dei campi).
In fondo, candide, le Dolomiti rigate da lunghe nuvole come rigati i tuoi occhi da lunghe assenze, Heliodora.
Bè, non pensiamo più ad Heliodora che ora sbarrerà gli occhioni più azzurri del solito dalla finestrella fiorita di geranii sul chiaro mattino delle sue montagne.