Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #228

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Pigrizia di cercare parole nuove, imagini nuove per questa sera calma:

nuvole rosse sul sereno tenero, crudezza di neve sul caldo delle rocce, appuntarsi snello delle cime verso quelle nuvole:

e le voci dei soldati, e un rombare paterno di cannonate su Borgo, e un indefinibile senso di attesa negli uomini e nelle cose.

Un romanzo di Bourget, una tazza di tè nel salottino sgangherato ma tiepido per la grande stufa di porcellana, e un’adunata di pidocchi sul corpo.

Il bombardamento si sferra sulla cittadina linda, tutta rabbrividita nel vento freddo e nel sole.

Grandi nuvole indifferenti per il cielo leggero, variopinta novità delle montagne.

Ed ecco la granata incrina il cielo, scoppia, ferisce e lorda.