Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #250

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

I bimbi giocavano.

Ma la visione della guerra la porteranno come balenò, truce, negli occhi risvegliati bruscamente dal sonno, stanotte che siamo andati a portarli via con la mamma dalla loro casa;

sentinella sulla porta, affrettati sussurri, armi luccicanti al guizzo delle lanterne cieche, disperato raffazzonare che faceva la mamma, piangendo, delle cose più care.

Le sere che si rientra dal servizio d’avamposti, e la colonna slitta giù per il gelo della mulattiera, quando sulla montagna nera la luna danza con veli di ghiaccio, Loat della mitraglia intona, a bassa voce, la canzone del ritorno.

Quando saremo le nostre case la nostra madre ci abbraccerà.

Segue il coro del plotone.

Battono i chiodi sul gelo.