Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #293
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E va a vedere anche il tenente, e trova un conducente del Val Brenta, scalcinato e barbuto, che guata con stupore a tutto quell’allarme che lo ha disturbato mentre spillava il più rosso vino di Marter dalla più pacifica delle botti.
Da quattro giorni siamo in riposo in città.
Stasera partiremo, e pare per fare le schioppettate.
Tollot, Barp e Resentera lascieranno a malincuore la loro cantina, tre manigoldi, i più tranquilli di tutta la compagnia, che non si facevano dire due volte di stare nascosti nella cantina quando il Panarotta tirava, mentre gli altri soldati si buttavano in giro per le osterie del paese, e vi restavano finché non arrivava il maresciallo dei carabinieri a sloggiarli, ed allora se ne andavano ostiando, salvo mostrargli una sipe tratta dalle tasche dei calzoni...
ma questa è un’altra storia.
Tollot, Barp, Resentera, invece, nessuno li vedeva.
Sempre, tutto il giorno, in fondo alla loro tana.