Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #652

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

poi comincerà a soffiarci dentro il vento, e dal piano verde e oro si vedrà la nostra montagna allegramente arruffata d’una crinieretta bianca.

A sera quella crinieretta sarà bionda, e se io fossi laggiù dove stanno i muli la paragonerei all’aureo caschetto di capelli della bambina diciannovenne lontana, capelli tagliati corti, fili di sole tiepido — sciacquare succhiare dell’onda pigra sulla spiaggia calda — piccoli seni compressi dalla tunichetta azzurra — malinconia di non esserci che viene dalle lettere ardite dove tenta inutilmente la mia lontananza.

Ma siccome ci sono dentro, farò degli altri paragoni, se avrò l’agio di farli:

mi parrà di essere Falstaff nella tregenda dei folletti armati di pungiglioni, il ragazzino carogna che ha stuzzicato un vespaio.

Ma so anche che alla fine le nebbie si sfreneranno in una galoppata gioiosa per cinger di danza altre vette, risorriderà a noi il piano verde e oro, riemergeranno d’intorno le montagne incipriate di fresco, nei loro accappatoi azzurri.

E risaluteremo i nostri avversari lassù sulla cresta ardua, con la sua collana di reticolati.

— Bon dì, porçei: