Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #791

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Un colpo stracco d’artiglieria buttato a caso sulla montagna gli aveva fracassato il fianco.

Ma portarlo via, bisogna, anche se morto, chè i nemici non lo spoglino e lo lascino a marcir fra la neve ed i ginepri.

Gli faremo una croce, scriveremo sopra il suo nome, il numero della compagnia, e dormirà in terra consacrata, in mezzo a noi:

sentirà ancora alla mattina Collet che porta il caffè alle piccole guardie e chiama: Moca:

quando il cielo schiara da oriente e le vedette aguzzano di più gli occhi perché è l’ora che i tedeschi attaccano.

— Sior tenente, go paura ch’el vaga a far el furier d’alogiamento, el morto;

ch’el sia andà avanti a prepararne el posto a l’altro mondo.