Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1200

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

La nostalgia diviene ansia d’andare più oltre.

Non anneghittiremo l’anima guardando una terra promessa fra gli intercolunnii del sonno (il dolce piano fra gli intercolunnii dei cipressi).

Non cipressi, qua su, solo il ginepro nano.

E due ginepri nani strisciano sulla tomba recente del caporal maggiore Facchin colpito dal fulmine, con altri tre della piccola guardia.

Nuvole investono, nuvole respirano l’alito nostro, esiliati dal sole.

Ma il capitano che segna col dito, il ferito sulla barella, la linea pupattolesca delle bombe a mano, la pancetta dei sacchetti riempiti di terra, il mulo che va tranquillo nella cannonata, sono le cose della nostra vita.

Separate dal mondo dell’altra gente da una barriera più forte di quella della morte che separa le nostre canzoni dai colloqui malinconici dei defunti.