Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1222
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E si pensa con accoramento ai fratelli alpini che lassù tengono duro.
Tengono duro.
Se no che vale che Carteri sia morto, che fu il primo a porre il piede sulla vetta:
Ma il suo attendente che lo seguiva, i Kaiserjäger che lo videro piccolo e goffo lo ruzzolarono con un urtone giù per il pendio fino al reticolato.
E lui si rialzò, si scrollò e urlò il suo incitamento e la sua rabbia al resto del plotone che balzò dietro a lui sulla cima.
E, adesso, non si parla più di mollarla, la cima, e bisognerebbe ribattezzarla col nome del tenente che l’ha santificata col suo impeto di sacrificio.
Questo ce lo racconta Garbarino il piccolo, faccetta tonda e ilare, gli occhi lucidi dietro gli occhiali a stanghetta, fratello del Garbari da Trento del nostro battaglione che è invece barbuto e stizzito sempre come una suocera.