Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1249

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

S’arriva a notte sotto la pioggia.

Verso l’alba mi appoggio, affranto, alle ginocchia di un alpino che mi trovo sotto mano, e m’addormento.

Dopo poco mi sveglio intirizzito e scuoto violentemente il corpo disteso ed immobile del soldato.

- Svegliati, pelandrone.

Non si sveglierà più, il pelandrone.

Era un morto, il mio cuscino di stamane.

Nel mio buco iniquo di sasso crollante e di terra, asilo di millepiedi e di ragni, Zanella sente il bisogno di far dell’eleganza.