Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1301

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Ma se torna il sereno ci s’inebria della nostra altezza.

A sera le Dolomiti sono nette d’ombra e di luce, rocce violacee, neve rossa.

Ondeggia il mare di nebbia come una chioma doviziosa.

Il Catinaccio torreggia armonioso di canaloni e di pareti, lambito con dita soavi dalla sera che sale dalla valle.

Più tardi, nell’attesa della luna, uno stupore ostile è sulle nevi che sembrano millenarie, opache, con ombre d’acciaio.

La montagna ridiventa nemica, ritira dall’anima le sue braccia tiepide che ce la blandivano, si chiude nel suo rancore freddo.

Intrusi, siamo, sulla sua nudità notturna;