Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1481
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
— Cinquanta mesi che son sott’la naja.
E quando la me fèmena partorirà, me nassarà un tosat vestio da alpin con la pèna fora ordinansa, el pistoc e la tassa de lata piena de cafè caldo, e ghe la darà a so mare disendo:
Ciapa, mama, per la fadiga che te ga fato.
E allora anche Edoardo il Temerario racconta la sua storiella, mentre in un angolo della stalla Assaba, la paziente mucca Assaba di grande mole e di molto latte, si lascia mungere.
Il latte di Assaba lo porterà un mulo fin lassù sulla montagna di ghiaccio, perché il tenente medico lo distribuisca a quelli che marcano visita, che scendono dai posti di piccola guardia al posto di medicazione perché la notte hanno veduto le streghe.
Molto saggio è il tenente medico, molti feriti ha consolato di candide bende e buone parole, molti combattimenti ha veduto.
Cecchet ha male ai piedi, cammina a fatica.