Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #1496
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Non hai motivo di lamentarti perchè sei rimasto nell’ambito di essi.
Molto saggio è il dottore:
la sua saggezza ci ha fatto dimenticare la storia di Edoardo il Temerario.
Che se alcuno credesse che Edoardo sia stato chiamato temerario per l’impresa che anch’egli, nelle sere in cui la potenza del vino lo fa loquace, suole narrare ai conducenti raccolti a novellare nel sentore stallio del tabià, se alcuno così credesse sarebbe in errore.
La storia del soprannome è d’assai più antica.
Da allora ha intrecciato ai suoi baffi di bel furiere molti fili bianchi, bianchi come i peli della coda di Tomàtico con cui il conducente s’è fatta la catenina da orologio, bianchi come le chiome di Pupo, il più canuto alpino dell’esercito italiano.
E c’entra la donna.