Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #168
Autore | Monelli, Paolo |
---|---|
Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Il soldato non se lo fa dire due volte, quelle tre stellette sul braccio sono un imperativo categorico, e poi è felice di poter tornare all’angolo morto delle cucine:
depone la sporta, e via a gambe.
— Te sentirai, Bataja.
Il capitano Battaglia fruga curioso con gli occhi nella sporta, Busa s’accinge a vuotarla, e tira fuori, rannuvolandosi a poco a poco, dei piattini delicatamente complicati, pasticcini, gelatine, uno sbandieramento di tovagliolini candidi, un luccicore di maioliche.
— Digo, Busa, che lusso.
Ma de solido el me par che ghe sia pocheto.
Busa è interdetto.