Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #208
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E rimane lì, senza un brivido, senza uno sgambetto, stecchito.
E dopo venti minuti, chi guarda col binocolo per vedere se per caso è solo ferito, vede brillare immobili al sole i chiodi delle scarpe.
Mezz’ora dopo, Jardella ha cacciato un urlo, e ha gridato:
— Guardate Pesavento:
Pesavento s’era alzato d’un balzo, aveva superato di volo i venti metri di salita, s’era già tuffato nel camminamento.
E il cecchino, minchionato, ha fatto suonare due scariche arrabbiate ed innocue sui morti autentici del sentiero.
Oh che cosa porterà di nuovo nella busta gialla il carabiniere che viene nel cuore della battaglia dal comando della Divisione, dopo aver superato il diffcile passo del vallone: