Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #215
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Forse il cambio (quale scalcinato battaglione raffazzonato può darcelo, che sono tutti passati una o due volte nella tramoggia:) — forse un ordine d’operazione:
Più grandi cose: una circolare che lamenta l’eccessivo consumo dei pennini d’acciaio, e un altro foglio della medesima urgenza.
Povero diavolo, rimane male quando il Maggiore glielo dice.
Ma lo consoliamo con un bicchiere di vino, perché Tissi quando ci si mette le cose le fa per bene, e per essere sicuro che vino e viveri arrivano viene qualche volta anche lui con la corvè a costo di restar castagnato sul sentiero.
Se si chiudono gli occhi un momento, stando così incastrati fra due sassi, il sonno ci prende con un cazzotto sulla nuca, immediatamente.
E quando un calcio ci sveglia, si risale faticosamente a galla da un oceano cupo dove tutta la nostra personalità si fosse disciolta e annullata.
Un dolore fisico acuto contrae le tempie e la fronte nello sforzo per riconnettere, per rientrare da quell’esilio infinitamente lontano alla realtà della nostra condanna.